11° RADUNO SENIORES

Friuli Venezia Giulia - Veneto - Alto Adige

Percorso C (fucsia)

IL MONTE CUARNAN

IL SENTIERO DEL RICORDO

Suggestiva vetta sulla cui cima svetta una caratteristica chiesa dedicata al Redentore ricostruita dopo il disastroso sisma del 1976.

Dislivello: m 950 / m780
Difficoltà: E
Lunghezza: km 12 / km 8
Durata: h 5.00 / 4.00

Partendo da Montenars, dopo un breve tratto di avvicinamento su asfalto, attraverseremo il piccolo Borgo Jouf dove finisce il tratto asfaltato ed inizia una salita un po’ più impegnativa.
Alla fontana del Pascut potremo riempire le borracce: la gente locale invita a bere quell’acqua perché si dice che porti fortuna.
Salendo, raggiungeremo un piccolo pianoro, il Zuc de Cros, aperto sulla valle di Montenars. Al primo bivio seguiremo il sentiero a dx che ci porterà alle sorgenti del torrente Orvenco. Alla fine del sentiero piegheremo a sx per affrontare un tratto molto ripido ed un po’ esposto che ci condurrà in cima. Da lassù, se l’atmosfera sarà tersa, si potrà avere un gran colpo d’occhio sull’ampiezza della pianura friulana. A Nord il monte Canin, la Baba Grande ed il Triglav in Slovenia.
Nella valle a sud-ovest si nota il conoide di deiezione su cui sorge Gemona del Friuli ricostruita dopo il terremoto del 1976.
Dopo un breve tratto incontreremo il ricovero “Elio Pascutti”.

Sulla via del ritorno, lungo una traccia che scende parallela, ad una decina di metri dal sentiero, verso sud, si trova un masso isolato dove nel 1958 Giovanni Patat d’Artegna ha scolpito un bellissimo volto di donna chiamato “Fie da l’Aiar” (figlia del vento) … da vedere assolutamente!
Il susseguirsi di ampi tornanti erbosi sempre aperti allo spazio della valle dei roccoli, ci condurrà sull’altopiano Ors di Cuarnan (m1200 circa). Raggiungeremo poi il bivio lasciato in salita per riprendere il sentiero che ci porterà al punto di partenza.
Dato il notevole impegno fisico richiesto dal percorso, sarà possibile ridurlo e fermarsi all’inizio degli Ors di Cuarnan senza raggiungere la cima.

Progetto finanziato con il sostegno della Fondazione Friuli