Libri

ABITO IN PARADISO

di Chantal Mauduit (Versante Sud, 19,90 euro)

Ristampa del memoir dell’alpinista morta a 34 anni nel 1998 travolta da una valanga sul Dhaulaghiri mentre dormiva al campo 2 a 6500 metri. Parigina, socia di Mountain Wilderness, in parapendio compì la prima discesa mondiale dell’Urus (5500m) e del Huascaran (6768m) nelle Ande. In seguito scoprì l’Himalaya cercando di realizzare il suo sogno segreto: salire i quattordici ottomila senza ossigeno. Sull’Everest Chantal tenterà la salita numerose volte, ma la saggezza la farà sempre desistere prima che sia troppo tardi; riuscirà invece a raggiungere, senza ossigeno e spesso in solitaria, le cime del Chogori nel 1992, del Shisha Pangma, e del Cho Oyo nel 1993, del Lhotse e del Manaslu nel 1996, e del Gasherbrum II nel 1997. Colta, amante della poesia, questo suo libro uscì l’anno prima della morte, nel 1997. “J’habite au Paradis” rivelò il suo anticonformismo, il suo idealismo e la sua grazia nel mondo alpinistico ed è per questo che è ricordata. La sua scrittura è dolce e appassionata. “Il bene più prezioso per l’uomo si chiama Terra” scrive a un certo punto e cita il poeta Paul Éluard (“la terre est bleue comme une orange”, L’amour la poésie, 1929). Piccola, grande, fortissima donna. “Sii te stesso, il tuo pensiero ti porterà ben al di là dei tuoi desideri”. La prefazione è di Nives Meroi. (A.B.)