Cultura

ISONZO, fiume sacro, tra natura e criticità di gestione

Due giorni dedicati al corso d’acqua dalla Società Alpina Friulana con il Cai Gorizia. Tra natura e criticità di gestione. Appuntamento venerdì 14 ottobre al Kinemax di Gorizia.

C’è un tratto ancora poco esplorato dell’Isonzo: è quello che dal confine giunge a Gorizia. Fiume riconosciuto “Sacro alla Patria” per le sanguinose battaglie della Prima Guerra Mondiale, è noto nel mondo come teatro di guerra, meno per la sua ricchissima biodiversità che necessita di continua salvaguardia.

È per questo che la Società Alpina Friulana, in collaborazione con la sezione CAI di Gorizia, promuove il convegno “Isonzo. Fiume sacro tra natura e criticità di gestione”, venerdì 14 ottobre alle 18.30 al Kinemax di Gorizia. L’iniziativa, organizzata nell’ambito del percorso “Le forme dell’acqua”, è sostenuta dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dalla Fondazione Friuli nell’ambito del progetto “Una Montagna di Cultura” della Saf e guarda all’orizzonte del 2025, anno in cui Gorizia e Nova Gorica saranno capitali europee della cultura.

Ad aprire il convegno sarà Elio Candussi, del Cai Gorizia e appassionato conoscitore di storia locale. Porterà all’attenzione del pubblico le valenze paesaggistiche del tratto fluviale tra il parco Piuma e Salcano. Qui sono stati trovati i resti di quattro ponti, che raccontano la storia dell’Isonzo negli ultimi 150 anni.

Il naturalista Pierpaolo Merluzzi descriverà le molte valenze ecologiche del fiume nel tratto goriziano, fin dove questo giunge a lambire il Carso. Merluzzi si concentrerà in particolare sui preziosi boschi ripariali, che in spazi ristretti presentano una grande varietà di ambienti, abitati da molte specie, tra cui il picchio e il cervo volante, entrambi legati alla presenza di legno morto. In quest’area sono state addirittura scoperte nuove specie di funghi, a suggerire quanto c’è ancora da studiare e scoprire intorno al fiume.

Elisabetta Pizzul, idrobiologa all’Università di Trieste, si concentrerà sulla fauna ittica, che conserva, nonostante le tante pressioni antropiche, notevoli caratteristiche, come la presenza più occidentale di alcune specie balcaniche di pesci.

L’analista ambientale Luca Cadez, dell’Università di Udine e socio del CAI Gorizia, spiegherà perché sarebbe importante sviluppare un quadro di riferimento conoscitivo generale del fiume, ancora assente, che sia in grado di raccogliere le tante questioni e problemi nel loro complesso, e promuovere una gestione transfrontaliera in conformità con la Direttiva Acque.

A coordinare il convegno sarà la giornalista e scrittrice Elisa Cozzarini. Associazioni e comitati che operano lungo l’asta fluviale sono invitati a partecipare e intervenire.

Il giorno successivo, sabato 15 ottobre, Saf e Cai Gorizia propongono un’escursione lungo le sponde del fiume, per osservare da vicino le valenze e criticità, argomento del convegno. L’appuntamento è alle 9 al Parco Piuma.

 

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